La nostra rivoluzione digitale
Riepilogo
LA NOSTRA OSSERVAZIONE: IL DIGITALE AL SERVIZIO DEI MONOPOLI
La rivoluzione digitale è una grande opportunità per l’umanità. Può consentire uno sviluppo umano, scientifico e democratico senza precedenti. Con oltre quattro miliardi di utenti, ovvero la metà dell’umanità, la tecnologia digitale sta cambiando profondamente il modo in cui produciamo, consumiamo e progettiamo le nostre relazioni interpersonali.
Fare del digitale un bene comune globale è un importante problema democratico, economico, sociale e ambientale. La tecnologia dovrebbe servire il progresso umano, non creare nuove disuguaglianze o limitare le libertà. Tuttavia, la rivoluzione digitale è oggi monopolizzata dalle multinazionali per i loro unici profitti.
Le decisioni più essenziali per quanto riguarda la digitalizzazione della società vengono prese al di fuori del campo democratico, sotto l’influenza di attori industriali egemonici. I GAFAM – Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft – prosperano, non sulla loro capacità di innovare, ma sull’accumulo e sul commercio di dati personali.
Mentre le innovazioni tecnologiche come l’intelligenza artificiale potrebbero consentire enormi progressi, per combattere ad esempio gli effetti del cambiamento climatico, sono troppo spesso utilizzate dalle aziende per sviluppare forme di censura privata e dagli Stati per la sorveglianza di massa.
Il controllo pubblico dei dati e la trasparenza degli algoritmi sono oggi importanti questioni democratiche e strategiche. Si tratta di costruire le basi della nostra sovranità digitale, sia in termini di software che di infrastruttura.
Il digitale consente enormi guadagni di produttività e l’automazione di attività noiose. Ciò dovrebbe avvantaggiare i lavoratori consentendo la riduzione dell’orario di lavoro e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Tuttavia, lo sviluppo di piattaforme digitali, l’uberizzazione del lavoro porta allo sviluppo di nuove forme di sfruttamento ea un’ulteriore atomizzazione dei collettivi di lavoro.
La dematerializzazione dei servizi pubblici non ha aperto un nuovo modo di esercitare i nostri diritti. Viene usato come pretesto per chiudere i banchi e tagliare il personale. Tredici milioni di francesi oggi si trovano in difficoltà con la tecnologia digitale (illectronismo). Ancora ampie porzioni del territorio nazionale non hanno un accesso soddisfacente alle reti: i costosi interventi pubblici che dovrebbero compensare trent’anni di abbandono al settore privato non hanno consentito di ridurre il digital divide.
La natura monopolistica del digitale non è organizzata solo da grandi gruppi. Quotidianamente, fare clic, navigare o accedere rimane una prerogativa di determinate persone. Una persona su quattro non ha un cellulare connesso a Internet. I più ricchi sono molto meglio dotati delle classi medio-basse. Quanto ai tablet o ai computer, sono ancora meno democratizzati: un quarto degli adulti non ha una postazione computer in casa, quasi la metà non ha un tablet. Molti anziani non possono accedere ai moduli online o al sito della cassa vecchiaia, per mancanza di uno strumento adeguato. Il digitale rappresenta quindi una barriera finanziaria ed esclude i precari. Subiscono una triplice sanzione: minor accesso ai propri diritti, minor accesso alle informazioni,
La Francia ha tuttavia i mezzi per essere all’avanguardia nell’eccellenza digitale, come spesso è stato. Lo deve fare con una propria visione: quella di una Internet libera, accessibile a tutta la popolazione, e di un digitale emancipativo, rispettoso della regola verde (che alla natura non toglie più di quanto può reintegrare) e degli imperativi dell’energia sobrietà.
La Francia deve difendere un altro modello di Internet che consenta la cooperazione, la circolazione della conoscenza, il rispetto della vita privata, il libero accesso e garantisca la neutralità della rete. Per questo deve darsi i mezzi per essere indipendente.
IL NOSTRO PROGETTO: IL DIGITALE IN COMUNE
Il digitale deve essere considerato un bene comune allo stesso modo dell’acqua, dell’aria, dell’abitazione, dell’energia o della cultura. La parità di accesso alla società dell’informazione deve essere oggi un diritto di tutti. È una meravigliosa opportunità per arricchire i nostri modi di scambiare, creare, condividere e prendere decisioni collettive.
Il nostro progetto per il digitale vuole riconnettersi con i seguenti principi fondamentali:
- Garantire parità di accesso al digitale riducendo i divari sociali e territoriali e preservare il diritto a beneficiare di servizi al di fuori del campo digitale
- Garantire la libertà di opinione e di espressione dei cittadini, che deve essere preservata dalla censura privata e automatizzata delle grandi piattaforme
- Garantire la nostra sovranità digitale e il nostro controllo sull’intera catena dell’informazione: infrastruttura, apparecchiature, software libero e dati
- Proteggi i lavoratori dalle trasformazioni del mondo del lavoro causate dalla tecnologia digitale e dal controllo permanente della loro attività da parte di algoritmi
- Lotta al sovraconsumo digitale , in linea con gli obiettivi di biforcazione ecologica e sobrietà energetica
LE NOSTRE PROPOSTE: LA TECNOLOGIA DIGITALE AL SERVIZIO DELL’INTERESSE UMANO GENERALE
Un emancipatore digitale per tutti
Internet è diventata una delle reti essenziali per la vita.
La possibilità di accedervi in buone condizioni è oggi quasi un corollario del diritto all’informazione, alla cultura, alla conoscenza scientifica. Il suo accesso è necessario per esercitare i suoi diritti sociali. Le autorità pubbliche devono quindi garantirne l’accesso a tutti.
La mediazione e l’educazione digitale sono essenziali affinché il diritto di accedervi non costituisca una nuova disuguaglianza. Ma dobbiamo anche garantire il diritto a non essere connessi a Internet, che deve rimanere una scelta, e proteggere le persone dall’abuso e dai rischi di Internet.
Accesso a Internet di qualità per tutti
- Garantire a tutti il diritto all’accesso minimo gratuito a Internet: vietare i tagli all’accesso a Internet, istituire meccanismi per prevenire il mancato pagamento e cancellare i debiti
- Creare un servizio universale ad altissima velocità a costi contenuti, neutrale e trasparente, in particolare associando provider di accesso a Internet associativi e cooperativi ed enti locali
- Garantire la copertura digitale dell’intero Paese in fibra entro il 2025, e valutare tramite audit i contratti di sviluppo digitale conclusi tra gli enti locali e gli operatori dal 2004
- Garantire il diritto di accesso a Internet come rete essenziale nella Costituzione della VI Repubblica
- Garantire net neutrality, ovvero l’obbligo per gli operatori di rete di fornire a tutti gli utenti l’accesso indifferenziato ai siti web e la parità di trattamento
Sviluppare l’accesso alla cultura, alla scienza e alla creazione attraverso il digitale
- Creare una mediateca pubblica online gratuita che riunisca opere (libri, cinema, audiovisivi, teatro, arti visive, ecc.) che sono diventate di pubblico dominio e una proposta di opere recenti temporaneamente programmate, basata su Gallica
- Creare un servizio di pubblicazione scientifica pubblica per consentire a cittadini e università di accedere gratuitamente agli articoli dei ricercatori senza arricchire riviste e database privati. Le conoscenze acquisite da enti pubblici e università saranno di default rese accessibili a tutti.
- Sostenere luoghi alternativi di creazione digitale ( fablab , hackerspace , makerspace , common third places, ecc.) con l’obiettivo di sviluppare una rete territoriale equilibrata
- Vietare dispositivi tecnici che limitano in modo improprio l’uso delle opere digitali (DRM)
Fare del digitale un’opportunità per la democrazia
- Sviluppare strumenti digitali gratuiti e pubblici che consentano l’intervento popolare nel processo decisionale pubblico, in collaborazione con comunità e amministrazioni
- Sistematizzare la pubblicazione dei dati di interesse generale negli open data sviluppando partnership tra Etalab e gli enti locali e gli enti pubblici
- Garantire la piena trasparenza sui dati raccolti, sul loro utilizzo e sugli algoritmi di trattamento utilizzati dalle pubbliche amministrazioni
Sviluppare la mediazione digitale e garantire alternative fisiche
- Attivare un servizio pubblico locale per sostenere il 20% dei francesi in difficoltà con la tecnologia digitale (illetronismo) coordinando, rafforzando i mezzi degli attori della mediazione digitale (autorità locali, associazioni, ONG, ecc.) e garantendo al personale uno status e un compenso protettori
- Garantire il diritto a sportelli fisici, aperti, dotati di personale permanente e formato per accogliere le popolazioni che non desiderano o non possono usufruire dei servizi online
- Sviluppare un piano per portare i servizi pubblici agli standard di inclusività, come il benchmark generale per il miglioramento dell’accessibilità, nell’orizzonte a termine
- Sistematizzare l’associazione degli utenti nella progettazione dei servizi pubblici digitali per garantirne la piena accessibilità, attraverso una carta di co-design applicabile a tutte le amministrazioni
Regolamentare gli usi digitali
- Sviluppare la consapevolezza delle dipendenze digitali (moltiplicazione di schermi, attività di videogiochi, social network, contenuti pornografici, giochi di microtransazioni)
- Regolamentare le loot box (loot box virtuale casuale nei videogiochi) integrandole nel regime del gioco d’azzardo, sotto l’autorità dell’Autorità di regolamentazione del gioco online
- Proibire la pubblicità alimentare e regolamentare la sponsorizzazione di podcaster rivolti a bambini e adolescenti online
Garantire la sovranità digitale della Francia
Il networking globale consente una nuova cooperazione attraverso la circolazione di idee, parole e scritti. Ma deve essere fatto in un quadro internazionale che garantisca il controllo pubblico e democratico di Internet. Oggi lo spazio digitale e gli strumenti che ci danno accesso ad esso sono dominati da una manciata di giganteschi attori privati che impongono le proprie regole: Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft (GAFAM).
La Francia deve essere in grado di prendere le proprie decisioni. Ciò significa non dipendere da altri paesi o multinazionali come GAFAM, che sono tenuti dalla legge americana a consegnare i propri dati ai servizi di intelligence americani se glielo chiedono.
Padroneggiare e proteggere il know-how essenziale
- Portare l’infrastruttura digitale e delle telecomunicazioni sotto il controllo pubblico
- Riportare Alcatel Submarine Networks sotto il controllo statale (cavi sottomarini) e tracciare le autostrade informative strategiche (es: Guyana francese-Francia)
- Creare una fonderia francese di microprocessori
- Lotta all’introduzione dei brevetti nell’industria del software che sono strumento di dominio per le grandi imprese a scapito dell’autonomia e della capacità di innovazione delle PMI
- Creare una missione nazionale per il controllo dell’intelligenza artificiale, che associ ricercatori nell’intelligenza artificiale e nelle scienze umane e sociali, associazioni per la difesa delle libertà, esperti… con il ruolo di istruire e consigliare la decisione pubblica in materia
Garantire il controllo e l’hosting dei dati strategici
- Garantire l’hosting su server di diritto francese situati in Francia di dati provenienti da servizi pubblici e settori chiave dell’economia
- Garantire il trattamento e la conservazione dei dati pubblici, e in particolare dei dati personali relativi alla salute e all’istruzione, affidandoli solo a strutture pubbliche francesi
- Consenti ai cittadini e alle aziende francesi di ospitare i propri dati e di accedere al software online ospitato su server francesi secondo la legge francese
- Sviluppare un cloud sovrano , garantendo il controllo totale della filiera (hardware e software) senza ricorrere alla subfornitura
- Rafforzare la rete dei nodi Internet regionali (GiX) e le strutture ricettive locali per limitare i transiti non necessari all’estero
- Supporta progetti cloud di fiducia decentralizzati, associativi e plurali
- Creare centri di calcolo regionali ad alte prestazioni per garantire un equilibrio su tutto il territorio
Una diplomazia digitale francese di portata mondiale
- Promuovere la creazione di un’agenzia globale dedicata alla governance di Internet all’interno delle Nazioni Unite, per sostenere la sovranità digitale degli stati, proteggere le libertà individuali e porre fine alla morsa delle organizzazioni con sede negli Stati Uniti su Internet globale
- Agire negli organismi internazionali per difendere la neutralità della rete, il rispetto della privacy e delle libertà individuali digitali e la difesa dei beni comuni
- Offrire asilo e nazionalità francese agli informatori Edward Snowden e Julian Assange
- Negoziare a livello internazionale il divieto di sistemi d’arma autonomi letali e il voto di sanzioni contro gli Stati che controllano le loro popolazioni
Proteggi la privacy
La padronanza dei dati è una delle sfide strategiche della nostra era digitale. Dobbiamo garantire a ogni cittadino il diritto alla privacy e garantire che non permettiamo agli interessi privati di infiltrarsi in ogni area della nostra vita.
Proteggere la privacy e prevenire la predazione dei dati personali
- Stabilire un diritto costituzionale alla crittografia delle comunicazioni
- Vietare le attività commerciali dedicate alla raccolta per la rivendita di dati personali, in particolare in ambito sanitario e scolastico, al fine di interrompere la profilazione pubblicitaria
- Padroneggiare la salute connessa: formare operatori e pazienti, vietare la trasmissione di dati relativi ai dati sanitari destinati alle assicurazioni e alle banche in particolare, limitare il ricorso a eccessive esternalizzazioni in ambito informatico e telecomunicazioni
- Reclutare e formare magistrati specializzati in reati online, in particolare l’uso fraudolento di dati personali
- Dare alla Commissione nazionale per l’informatica e le libertà (CNIL) i mezzi per garantire la piena applicazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e combattere le discriminazioni prodotte dal trattamento algoritmico dei dati personali
- Ampliare le missioni dell’Agenzia nazionale per la sicurezza dei sistemi informativi (ANSSI) e aumentare il suo personale per consentirle di supportare tutte le autorità locali, gli enti pubblici e garantire l’applicazione della direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi ( Sicurezza delle reti e delle informazioni , NIS), che mira a proteggere le attività economiche e sociali critiche della nazione dagli attacchi informatici
Una politica di regolamentazione attiva per le principali piattaforme digitali
- Introdurre un’imposta sulle società universale: le società pagheranno l’imposta sulle società corrispondente alla loro attività in Francia, indipendentemente dall’ubicazione della loro sede
- Attuare leggi sulla deconcentrazione (anti-monopolio) nelle industrie digitali e regolamentare le acquisizioni predatorie di aziende innovative
- Rafforzare le risorse umane delle autorità preposte ai controlli, alla regolamentazione e alla concorrenza nel settore digitale: Direzione Generale della Concorrenza, dei Consumatori e della Prevenzione delle Frodi (DGCCRF), Autorità di regolazione per le comunicazioni elettroniche, la distribuzione delle poste e della stampa (ARCEP) e Autorità per la concorrenza
- Richiedere l’interoperabilità delle piattaforme online per evitare che gli utenti siano prigionieri di una singola azienda
- Affidare la moderazione della pubblicità online all’Autorità di regolamentazione della pubblicità professionale e all’Agenzia di regolamentazione degli audiovisivi e delle comunicazioni digitali (ARCOM) nell’ambito di una collegialità multipartitica (associazioni, utenti, aziende, emittenti)
- Porre fine a tutte le partnership tra lo Stato e GAFAM (ad es. National Education and Armed Forces con Microsoft o Amazon), nonché la relativa formazione digitale
Consentire il controllo pubblico, giudiziario e cittadino
- Imporre l’apertura e la pubblicazione di dati di interesse generale detenuti da soggetti privati (ad esempio dati sulla circolazione stradale) per renderli beni comuni
- Rifiuta la censura privata sui social network gestiti da GAFAM e raddoppia le risorse umane della piattaforma PHAROS preposta alla prevenzione e monitoraggio della violenza su Internet
- Consentire al sistema giudiziario e alla missione nazionale di controllo dell’intelligenza artificiale di verificare gli algoritmi utilizzati, in particolare per la raccolta o la sorveglianza dei dati
Supervisionare i dispositivi di monitoraggio
- Dare priorità alle risorse umane rispetto alla corsa agli “armamenti digitali” per le forze dell’ordine, in particolare in termini di intelligence
- Valutare la reale efficacia delle soluzioni tecniche utilizzate dai servizi di intelligence attraverso una commissione parlamentare d’inchiesta e porre fine a misure inefficaci, sproporzionate o controproducenti
- Vietare l’uso del riconoscimento facciale negli spazi pubblici
Sviluppare l’eccellenza digitale francese
La Francia ha i mezzi per essere all’avanguardia dell’eccellenza nella tecnologia digitale, come spesso è stato. Deve farlo con una sua visione: quella di una Internet libera e della tecnologia digitale emancipatrice.
Vogliamo sviluppare le industrie digitali francesi. La logica attuale, fatta di aiuti e doni incondizionati e senza direzione, non lo consente. Il problema non è tanto il numero delle start-up quanto la loro utilità sociale.
Lo Stato deve riguadagnare un ruolo strategico: deve definire un percorso e una direzione chiara e stabile nel tempo. Deve garantire i diritti dei lavoratori, in particolare nel settore digitale, e favorire lo sviluppo di settori di eccellenza, come i videogiochi e il software libero.
Sviluppare l’eccellenza francese nel software libero e nei videogiochi
- Creare un’agenzia pubblica di software libero responsabile della pianificazione e del finanziamento del loro
sviluppo strategico dominio per settore, in particolare per le esigenze legate ai servizi pubblici, alla sovranità digitale della Francia e alla biforcazione ecologica
- Crea un centro nazionale di videogiochi e sviluppa un programma di formazione pubblica in quest’area
- Organizzare il supporto tramite l’ordine pubblico di servizi e software francesi grazie a una legge per l’acquisto di beni specifici prodotti
- Concedere una licenza bancaria alla Public Investment Bank (BPI) per portare requisiti etici, sociali e ambientali nel finanziamento dell’industria digitale
- Sviluppare un’educazione digitale aperta
Garantire i diritti dei lavoratori di fronte alla trasformazione digitale
- Creare un vero e proprio diritto alla disconnessione, vietando la sollecitazione professionale di un dipendente al di fuori dell’orario di lavoro, sul modello portoghese
- Richiedere che il datore di lavoro fornisca le attrezzature necessarie per il telelavoro (computer ad esempio) e compensi i costi dell’uso professionale delle attrezzature personali del nucleo familiare (connessione internet, riscaldamento, ecc.) sia in termini reali, sia con un’indennità forfettaria giustificata e proporzionata almeno 5€ al giorno
- Raddoppia la forza lavoro dell’ispettorato del lavoro ed estendi la sua area di competenza alla digitalizzazione dell’ambiente di lavoro
- Includere clausole esplicative delle decisioni prese con algoritmi nei contratti di servizi informatici utilizzati dalle aziende, in particolare in termini di risorse umane, previa consultazione delle autorità del personale
Garantire i diritti dei lavoratori digitali
- Garantire l’applicazione dell’orario di lavoro legale e la remunerazione degli straordinari, in particolare vietando la pratica del crunch , che consiste nel far lavorare i lavoratori un numero di ore illegale e non retribuito prima della consegna di un lavoro, in particolare nell’industria dei videogiochi
- Supervisionare la pratica dei tirocini per garantire il loro obiettivo di formazione professionale, rafforzando i controlli delle aziende che utilizzano i tirocini in modo continuativo per svolgere compiti a lungo termine
- Stabilire la presunzione legale di impiego per tutti i lavoratori di piattaforma e gli autonomi in una situazione di forte dipendenza economica da un mandante: spetta a quest’ultimo provare l’assenza di rapporto di lavoro
- Concedi ai lavoratori della piattaforma il diritto di sfidare e rivedere i sistemi algoritmici che organizzano la loro attività. Questi saranno accessibili e comunicati all’ispettorato del lavoro, ponendo fine alla gestione segreta
- Incoraggiare la femminilizzazione dei settori digitali di fronte agli ostacoli incontrati sensibilizzando il sistema scolastico, definendo una strategia per il reclutamento di studentesse nell’istruzione superiore pubblica, nella formazione continua e nelle imprese
Verso la sobrietà digitale
Il digitale non è solo immateriale. È costituito da infrastrutture e apparecchiature che hanno un impatto diretto sul nostro ambiente: 660 data storage center ( datacenter ) e 1,3 milioni di chilometri di cavi Internet sottomarini attraversano il mondo.
La massiccia trasformazione digitale delle nostre società ha un impatto significativo sulle emissioni di gas serra del settore, che sono in costante aumento. Per riuscire nell’indispensabile biforcazione ecologica, dobbiamo promuovere un uso sobrio e ragionato della tecnologia digitale e combattere il consumo eccessivo e l’inquinamento digitale.
Combattere l’inquinamento digitale e il consumo eccessivo
- Proibire usi non necessari come cartelloni pubblicitari digitali
- Regolamentare gli usi ad alta intensità energetica dei server, come il mining di criptovalute
- Agire sui modelli economici di GAFAM basati sulla cattura dell’attenzione e sul consumo illimitato di media (es. divieto di riproduzione automatica predefinita dei video, trasparenza sugli algoritmi)
Sviluppa un digitale sobrio
- Progettare lo sviluppo dei data storage center per garantire, in particolare, il riutilizzo sistematico del calore generato dal loro funzionamento e garantire un obiettivo di artificializzazione netta del territorio pari a zero
- Sviluppare una programmazione eco-responsabile ( green coding ) e l’eco-design di strumenti digitali materiali e immateriali, inserendola nella formazione iniziale e nei criteri per gli appalti pubblici
- Sistematizzare l’uso del repository generale della progettazione ecocompatibile per i servizi digitali negli sviluppi digitali delle pubbliche amministrazioni
Sviluppare la riparazione e il riutilizzo
- Aumentare la garanzia legale di conformità delle apparecchiature informatiche e dei loro aggiornamenti software
- Condizionare le offerte promozionali di abbonamento telefonico abbinate al cambio di telefono al fatto che il telefono fornito sia ricondizionato
- Creare un servizio pubblico di riparazione e riutilizzo, con l’istituzione di corsi di formazione per determinati mestieri, in particolare l’elettronica
- Sviluppare un programma di sostegno per i luoghi di riparazione collettiva e produzione distribuita (fablab, bar di riparazione, ecc.), anche nelle aree rurali
- Strutturare il settore del ricondizionamento informatico, in particolare sviluppando la formazione professionale pubblica iniziale e continua
- Sensibilizzare e formare nella manutenzione e riparazione di apparecchiature informatiche dal college alle scuole di ingegneria
- Istituire una piattaforma nazionale per la raccolta di donazioni di apparecchiature digitali da grandi organizzazioni (aziende, amministrazioni, ecc.) per facilitare i collegamenti tra ristrutturatori e ripetitori di distribuzione solidale